Tipologie di Stretching
Varietà d’allungamento e consigli tecnici per esordienti
Contorsionista Glenn Ellyn, 1928
L'allungamento è un’esplorazione. Le differenti tipologie di stretching sono solo delle modalità d'esercizio che si possono svolgere e applicare per costruire delle sessioni complete e corrette. Il fine ultimo non è eseguire protocolli ma trovare delle vie per conoscere e sperimentare le possibilità del corpo. Io lo vivo come se suonassi uno strumento: oltre allo spartito e la concatenazione logico matematica del ritmo per le note, c'è una componente essenziale di connessione tra corpo e intelligenza emotiva quasi mistica che rapisce e che alimenta ogni volta in modo nuovo e stimolante. Il fisico senza consapevolezza è solo una struttura con i suoi sistemi e meccanismi quindi è determinante accendere altre capacità e ricercare all'interno delle stesse trasformazioni e rivelazioni, anche perché altrimenti l'esercizio fine a sé stesso resterà molto noioso e ci si ritroverà quasi sicuramente vittime dell'incostanza e della pigrizia.
Per un allenamento di flessibilità produttivo quindi la prerogativa madre secondo me è spostare in secondo piano la lista di sequenze asettiche e formule di serie o ripetizioni matematiche/fredde ma coltivare innanzitutto in prima linea una motivazione sincera, amorosa e auto incoraggiante per quello che si sta facendo. Senza ciò anche il migliore dei programmi creato dal migliore dei maestri si dimostrerà un buco nell’acqua.
Nota tecnica 1: La ricetta delle tipologie di stretching
Una volta chiarificati i concetti spiegati sopra, è cruciale approfondire e creare interazione tra lo stimolo e la voglia di apprendimento con l'aspetto più teorico e le possibilità che a questo studio si correlano per avere consapevolezza del lavoro sotto tutti i punti di vista. Ecco un breve ricettacolo delle diverse modalità di stretching da mescolare con varietà nelle nostre routine:
1. Un cucchiaio 🥄 di stretching statico. Come suggerisce già il termine, quello che consiste nel mantenere posizioni con muscoli in allungamento da fermi. (comprende anche lo stretching anche detto isometrico cioè quello in cui le catene dei muscoli allungati rimangono contratti in resistenza)
2. Un cucchiaio 🥄 di stretching attivo. Cioè l'allungamento mantenuto grazie alla contrazione del muscolo antagonista che sta lavorando, sfrutta la forza muscolare senza nessun sostegno di spot o appoggi. Ad esempio il mantenimento di una gamba sollevata in alto o lateralmente senza aiuti.
3. Un cucchiaio 🥄 di stretching dinamico. Che comprende movimenti balistici come gli slanci, le oscillazioni, gli esercizi a ritmo medio veloce e che incrementano e preparano il corpo specificatamente per la mobilità delle articolazioni.
4. Un cucchiaio 🥄 di stretching passivo. Quello che consiste nell'allungamento più profondo e di massimo range e che viene eseguito con supporti o a terra e in stato di rilassamento.
5. Un cucchiaio 🥄 di stretching PNF. La tipologia che viene spesso sfruttata anche per obiettivi di pura riabilitazione, dalla sigla Facilitazione Neuromuscolare Propriocettiva. Un’associazione di combinate tra esercizi passivi e isometrici.
Il modo migliore per capire questi tecnicismi, è provarli e riprovarli per poi essere capaci di intercambiarli a nostro favore avendone verificato l'efficacia. Preferisco di gran lunga persone che non ne conoscono l'esistenza terminologica ma che li praticano già ampiamente nel concreto e nell'allenamento fisico applicato che coloro che si fossilizzano sui nomi precisi ma non ne testano l'esperienza. Vale più la pratica che la grammatica <3
Nota tecnica 2: Le tipologie di contorsionismo
Anche nello stretching per il contorsionismo ci sono diverse possibilità e tipologie. Solo pochi artisti sono in grado di eseguirle tutte, anche perché alcune come vedremo nel dettaglio, sono in controtendenza con le altre. Il principio che detta distinzione è il tipo di arco o di allungamento estremo che si può eseguire. Ecco una lista con i nomi in inglese, quelli che al giorno d'oggi sono ormai internazionali ai quali tutti fanno riferimento.
1. backbend. Che comprende figure con archi del rachide 'all'indietro', dal ponte alle altre pose correlate nello stesso senso.
2. frontbend. Tipologia con archi del rachide 'in avanti' (piedi dietro la testa). Solitamente è difficile che un contorsionista backbend possa eseguire frontbend a causa del tipo di curva che il corpo si abitua ad assumere.
3. enterology. Pratica nella quale il performer si chiude in una scatola/valigia/cubo.
4. dislocation. Quando l'artista effettua rapidi spostamenti di sede delle articolazioni, di spalle soprattutto. Un artista che fa dislocazioni solitamente è in grado di fare anche Enterology anche perché le due si combinano in modo complementare.
5. mix. Quando gli artisti non sono persone ma mostri!! (ahahaha) Unione di più tipologie elencate sopra.
Mini consigli tecnici strategici per esordienti
1) Se vi state approcciando al lavoro della flessibilità vi consiglio di scegliere un insegnante di cui vi fidate, che ammirate e che abbia esperienza. (Verificate che sia un professionista e non un improvvisato qualunque e valutate con calma il suo curriculum e la carriera che ha percorso o sta percorrendo. Attenzione a chi millanta di essere creatore di metodi unici fantasmagorici perché lo stretching come pratica che conosciamo oggi ha radici tecniche nella ginnastica e nella danza, le sue varianti associate all'allungamento da palestra e l'aerobica sono state importate in Europa e ideate dall'americano Bob Anderson, mentre il contorsionismo è un Arte di antichissima preziosissima e intoccabile derivazione perlopiù Mongola e Cinese! Nessun altro ha inventato nulla di nuovo e gli allungamenti fondamentali sono gli stessi da decenni. Attenzione anche agli sprovveduti che insegnano sbandierando brevetti ottenuti in 2 weekend. Proliferano a macchia d'olio e le federazioni che certificano questi diplomi sono ahimè anche enti nazionali e riconosciuti. Purtroppo sono certificati che valgono come carta straccia da buttare nel caminetto d'inverno e personalmente mi dissocio da queste procedure e realtà abbastanza squallide.) Avere uno sguardo esterno realmente competente, leale e coscienzioso sarà una guida utile e formativa anche da un punto di vista personale. Siamo esseri umani e non numeri ed è meraviglioso l'apporto e l'ispirazione che possiamo darci a vicenda. Il fuoco e la diavolina. Nell'ambito più ristretto del contorsionismo classico in particolare, alle origini, il maestro ricopriva IL ruolo centrale perché colui che tramandava un'arte, un sapere, un determinato numero o invenzione e il rapporto durava per tutta una carriera. Oggi le persone cambiano a piacimento i propri trainer settimanalmente, hanno la foga collettiva di consumare e gettare qualsiasi prestazione o servizio come fossimo in un fast food eterno. Siate grati e rispettosi dei professionisti che vi dedicano del tempo perché c'è quasi una sfera di sacralità collegata all'apprendimento e al ruolo maestro-allievo & allievo-maestro.
2) Verificate che il vostro corpo sia in salute e/o riabilitatevi post eventuali infortuni o punti deboli. Anche piccoli difetti fisici posturali o incidenti pregressi possono ostacolare l'allenamento e presentare recidive. Consultate specialisti se avete dolori prima di intraprendere qualsiasi attività. Non trascurate piccoli segnali o fastidi. L' insegnante di flessibilità non è un ortopedico o un neurologo e non potrà risolvere problematiche che sono di esclusiva competenza medica.
3) Cercate di mantenere la costanza e ridimensionate gli obiettivi: inutile partire a mille con ambizioni troppo utopiche o al contrario con obiettivi nulli o che avete già raggiunto continuando a ripetere la stessa cosa. Cercate il compromesso tra vero avanzamento e realizzabilità dello stesso, cercando di salire uno scalino alla volta senza fretta. Fissate in anticipo orari e tempi per le vostre routines o tenetene nota scritta. Focalizzate i traguardi che vi piacerebbe ottenere, meglio pochi ma chiari. Avere in testa troppe ambizioni spesso conduce solo a maggiore confusione e disperde molto le energie.
4) Avere un approccio alle figure sia interno che esterno, ossia: oltre alla bellezza e all'estetica per farsi una foto 'feticcio' carina pensate all'esperienza interiore e alla consapevolezza che potete toccare con uno stato mentale calmo e concentrato con una respirazione profonda (la respirazione fa l'80% del lavoro!) una semplice figura può maturare di volta in volta e essere sempre un viaggio diverso. Minimizzate i confronti con altre persone e basatevi sull'unicità del vostro corpo. Il cuore del lavoro non sono i singoli tricks ma l'utilizzo della tecnica per muovere il corpo con abilità e destrezza.
5) Quando lavorate sulle figure specifiche praticate entrambi i lati in modo simmetrico e curate sia l'entrata che l'uscita della postura. Il corpo non è diviso in 2 pezzi separati anche se per pragmaticità si scindono quindi non trascurate l'allenamento di certe parti perché non vi piacciono o perché reputate poco importanti, allenate sempre in modo paritario parte alta e parte bassa perché l'una influisce sull'altra. Utile lavorare con specchi per capire se si sta lavorando rispettando gli assi corporei o facendo dei video per rivedere cosa si può aggiustare o se ci sono sbilanciamenti significativi da correggere.
6) Curate un minimo il vostro stile di vita (nutrizione, idratazione, sonno etc.). Sono i classici consigli da fitness beauty ma hanno molta incidenza sul rendimento...alimentazioni insane, ritmi troppo sballati o al contrario diete troppo povere rallentano molto la vostra potenza. Bisogna attivare un riguardo anche sotto un profilo più psicologico perché ha un considerevole impatto sul nostro corpo. Ansia, stress e nervosismo creano rigidità muscolare. Lasciate da parte se vi è possibili tensioni e sovrastrutture mentali e godetevi il processo. Per chi ha pazienza e voglia consiglio l'abbinata stretching + sessioni di rilassamento, training autogeno e altre attività simili con intenti distensivi.
7) Per ogni figura esistono milioni di propedeutiche e varianti: calibrate e raggruppate in varie famiglie le posizioni a cui vi approcciate per ordinarle mentalmente e non fare routine a casaccio. L'improvvisazione, almeno nei livelli base e intermedi, non è una grande genialata e rischia solo di farvi perdere tempo. Pre o post piegamenti all'indietro in arco tenete a mente sempre che è opportuno compensare l'area addominale. Il rinforzo muscolare è imprescindibile e fa parte del training non è opzionale.
Ultimo appunto che tengo ad annotare per concludere il blog:
Secondo me, e spero anche per voi lettori, i più grandi restano coloro i quali non smettono mai di imparare. Siamo allievi a vita, non ci si ferma mai. Il più avanzato dei talenti è avanzato perché si sente eternamente in erba. Chi mantiene l'atteggiamento del 'principiante' e ha sempre sete di conoscenza va davvero lontano perché non vede il podio e non ha confini ma soprattutto non si sente mai 'arrivato'. Più si impara, più si allargano orizzonti e ci si sente piccoli, minuscoli!! microscopiciiiiiiiii!!
Restiamo piccoli (io ho pure il cognome che me lo ricorda e non ci sfuggo XD ...) e continuiamo ad essere curiosi <3!!
A presto