Stretching estremo = Dolore?

Come capire quanto si può andare in profondità negli allungamenti e cosa significa conoscere la propria soglia del dolore


Tre artiste cinesi in allenamento

''Quanto sono masochiste le contorsioniste? ...Ma non hai male alla schiena?! ...Ho dolore solo a guardarti''

Ecco la top 3 dei commenti che non saprei se inserire nella categoria 'cliché' o 'puro-terrore' che mi vengono rivolti. Ora potrei agganciare a catena come risposta le Quotes del tipo ''mi piego ma non mi spezzo'', in originale ''i bend so i don't break'' che adoro, ma evito la lista delle citazioni che sono già trite e ritrite dal vortice senza fine che è il web anche perché l'argomento ha una sua serietà ed è bello mettere per iscritto qualcosa che secondo me, spero, può suscitare un interesse reale o un aiuto che non sia scontato. Il dolore fisico non è un elemento così sconosciuto per chi esegue allungamenti profondi visto che più si lavora con il corpo più ci si espone a rischi MA è da associare solamente allo stretching svolto male con troppa insistenza, dolori o infiammazioni pregresse latenti che si fanno più intense, riscaldamenti sbagliati, overtraining, stress fisico e fretta. È capitato a tutti nella vita con esiti più o meno gravi: è come quando si sposta o si solleva qualcosa di pesante, quando si passa da una postura ferma ad un movimento troppo brusco... Capita ad ogni persona e ad ogni artista o atleta o sportivo e non è diverso per chi si allena con lo stretching estremo. Le contorsioniste non sono aliene con un’insensibilità congenita al dolore :) !

Il cuore del discorso però non è l'incidente o l'infortunio ma piuttosto se c'è una soglia del dolore specifica e come la si può riconoscere. Ognuno di noi ha la propria e sintonizzarsi è un atto banalmente istintivo. La chiave è solo e semplicemente la consapevolezza e l'ascolto del proprio corpo...ne abbiamo tutti pieno possesso.

IL DOLORE: C'E' O NON C'E’?

Normalmente, in un workout di stretching non dovrebbe MAI esserci. NON va bene provare dolore nell’allenamento. Con pazienza e delle routine ben calcolate si possono ottenere miglioramenti visibili senza irruenza o pressioni eccessive. Il dolore non contribuisce in nessun modo alla maggiore contorsione. Non è contemplato. Anche gli allungamenti più estremi e alla vista impressionanti sono ragionati e preceduti da warm-up che preparano il corpo e lo mettono in condizione di poter stare in quella posizione. Quando si eseguono stretching passivi con spot o più persone è perché si sta eseguendo un esercizio codificato con determinati punti di tenuta o presa (ginocchio, tallone etc.) e tempistiche programmate che permettono l'allungamento muscolare secondo un iter assodato.

PERCHE' ESISTE LA CONVINZIONE COMUNE CHE SIA UNA PRATICA DOLOROSA?

Perché quanto scritto nel paragrafo precedente non esclude lo sforzo, la fatica e la profondità del lavoro. I contorsionisti conoscono bene il valore di queste parole perché la dedizione che ci vuole è necessaria e sconfinata anche per mero mantenimento del livello. Allenarsi professionalmente vuol dire fare i conti con sessioni di lavoro giornaliere estenuanti e molto forti. Stiamo ragionando in merito a disciplina estrema circense non ad una seduta rilassante ;) ! Quando il muscolo è in allenamento è necessario ci sia attivazione, stimolazione e difficoltà anche perché altrimenti gli esercizi non servirebbero a niente. Non sfocia MAI in supplizio. È endurance! è resistenza! Non si deve percepire afflizione o martirio ma solo esclusivamente il corpo sano all'opera e in piena funzionalità.

IL DOLORE È IL CARTELLO CON SCRITTO ''STOP!’'

Penso che non provare dolore, supponendo fosse possibile, non avrebbe comunque nulla di bello... Anche se le sensazioni che il corpo ci trasmette sono di sofferenza, restano comunque sensazioni-segnaletiche e quindi hanno una funzione (vi immaginate quanto potrebbe essere pericoloso e desolante non percepire assolutamente niente?). La soglia del dolore è un regalo preziosissimo che il corpo umano ci ha donato intrinsecamente ed è solo grazie ad esso che captiamo la minima intensità alla quale uno stimolo viene percepito come dannoso. È' lì che si capisce quando ci si deve fermare.

DOLORE E LAMENTI RICORRENTI: 'LA SPACCATA FRONTALE MI FA MALE’ 'LA FIGURA x MI FA MALE'

Collegato a quanto scritto ho sentito spesso lamentare, in merito a training per la flessibilità, quanto sia ardua, ad esempio, la spaccata frontale, di come certe figure siano fastidiose da mantenere, di come altre appaiano addirittura impossibili... ammesso e concesso che queste sono solo mie considerazioni personalissime e sviluppate nel corso della mia esperienza (non valgono né come legge né come assoluto oracolo e sono aperte a dibattiti e critiche costruttive) vorrei puntualizzare queste due cose:

  1. Penso che sia giusto coinvolgere un discorso dell'anatomia individuale/singolare di ogni corpo: ''your body your yoga'' (libro di Bernie Clark, consigliatomi dalla bravissima insegnante di yoga, fondatrice di 'Aware', Savoldelli Francesca che ho incrociato qualche anno fa) espone questo concetto in modo efficace e preciso; ad esempio: per eseguire una spaccata frontale l'angolo di declinazione del femore sarà decisivo per capire che capacità d'apertura possono avere le gambe di una persona (è proprio la forma del bacino che determina l'ampiezza dell'abduzione massimale quando si divaricano)... Perciò è vero che tutti si possono e si devono allenare, ma è vero al tempo stesso che bisogna prendere consapevolezza della struttura e della morfologia del proprio scheletro perché non è con la violenza che si migliorano le aperture ma piuttosto con l'applicazione di lavori intelligenti e mirati. Certe cose sono più semplici per certe tipologie di corpi e certe altre meno.

  2. Alcune skills (figure) fanno male, forse, perché non si è ancora pronti per eseguirle o perché sono svolte in malo modo. Come spiegato ampiamente nel blog 1, meglio andare lentamente stando un passo indietro e capire ciò che si sta facendo piuttosto che guadagnare range solo con schiacciamenti. La flessibilità cerca allungamento e ottiene spazio, non accorciamento e compressione. Se provate un brutto dolore nello svolgere una posa c'è qualcosa che non va o che NON è giusto.

Il cervello si esercita sempre insieme ai muscoli in un equilibrio magnifico bilanciato da due ingredienti fondamentali: passione & pazienza. Stretching estremo NON è dolore.

<3 Tanto amore a tutti!

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