Contorsionismo e Ginnastica Ritmica

Differenze e similitudini


Foto: Atleta Lala Dmitrievna Kramarenko

Prendi una contorsionista tipo, allungale le gambe di 30 cm, falle indossare due mezze punte ai piedi e un body a gonnellino. Osservala muoversi aumentando pazzamente la velocità dei suoi movimenti.

Prendi una ginnasta ritmica, allargale lievemente i fianchi, irrobustisci le sue spalle, falle indossare una tuta intera in lycra. Osservala muoversi in slow motion quasi fino alla staticità.

 Non vi si stanno incrociando gli occhi?? forse vedo doppio!

 

Scherzi a parte, questo articolo è un omaggio ed un viaggio alla scoperta di uno sport olimpico d’eccezionale eleganza e le sue similitudini con il contorsionismo... Due mondi vicini e lontani... dalla Svezia all’Asia Orientale, che hanno trovato una splendida fusione in artiste come ad esempio la spettacolare Nadya Vasina.

Occorre puntualizzare come premessa di questa ricerca però, l’elemento più importante di tutti:

La ginnastica ritmica è uno SPORT e possiede regole molto rigide che hanno come fine l’esecuzione di esercizi da presentare in competizioni valutate da certe precise giurie;

Il contorsionismo è un ARTE circense e come tale viene presentata prevalentemente tramite spettacoli o performances di svariati livelli, generi e target rivolti ad un pubblico.

Da qui nasce l’inevitabile riflessione sul fatto che una gara prevede principi assai diversi da un’esibizione, non solo per l’aspetto agonistico che sussiste tra tante altre atlete ma anche per l’esistenza di codici rigorosi da seguire.

Affascinante leggere quanto sia dettagliato il codice dei punteggi sul sito nazionale della federazione! quasi 225 pagine volte all’analisi di questo sport e degli infiniti dettagli tecnici da studiare (attrezzi, tempi, panoramiche sulle difficoltà, salti, equilibri, rotazioni, uso dello spazio, passi di danza…).

Sfogliare questo documento è un grande arricchimento anche per chi pratica contorsionismo, visto la carenza di testi scritti e specifiche della pratica, perché davvero rende l’idea della complessità che una disciplina può avere e fa riflettere sulla lettura che si potrebbe fare attorno ad un gesto tecnico o un piccolo elemento.

Il mondo del contorsionismo è molto molto mooolto più disordinato, ma è libero di godere d’infinite sfaccettature e stili, spesso in grande controtendenza tra di loro: pensate, ad esempio, quanto Urnaa Uranbileg è profondamente diversa da Jordan Mcknight che è profondamente diversa da Angela Laurier...

Fatta eccezione per il metodo Mongolo e quello Cinese (riconoscibili abbastanza facilmente ad occhi attenti perché hanno costanti di movimento, manipolazioni tipiche con oggetti e schemi fissi) l’universo del contorsionismo è sciolto, variegato, eclettico, aperto e in continua evoluzione. Impossibile da registrare. Anche i metodi più storici sono comunque poveri di documenti scritti, perché si tramandano oralmente da insegnante a allievo.

A monte di tutto ciò, l’intreccio di queste due discipline colpisce molto ed è davvero intrigante. L’utilizzo dello spazio nel contorsionismo è microscopico in paragone alla Ginnastica Ritmica; mentre dal punto di vista motorio si può riflettere parecchio anche sull’insistenza di stretching su determinate zone del corpo piuttosto che altre: il corpo si modella a seconda del lavoro applicato... l’elasticità di gambe delle ginnaste è talmente strepitosa che sembrerebbero modificate con effetti speciali!

Per approfondire  tutte le diversità estetiche e tecniche delle 2 discipline vi allego un piccolo intervento scritto da Lorenzo Mazzola (un amico artista professionista con una preparazione fisica a mio avviso eccezionale e che ha studiato per un anno ginnastica ritmica con il pioniere della ritmica maschile Ruben Orihuela) e un intervista-chiacchierata  discorsiva con Marta Levis (ex ginnasta ritmica campionessa Italiana di serie A1 e attualmente attentissima fisioterapista di professionisti e danzatrici ). I link social di entrambi li trovate allegati.

Buona lettura <3

 

Foto: Lorenzo Mazzola

INTERVENTO DI LORENZO MAZZOLA

A mio modesto parere il contorsionismo e la ritmica sono due universi estremamente diversi che a volte si toccano percorrendo vie simili o uguali ma con obbiettivi estremamente diversi: l'obbiettivo del contorsionismo è arrivare ad eseguire una posa nella maniera più confortevole possibile, senza che ci sia dolore o sforzo nell'esecuzione...l'obbiettivo della ritmica è creare una routine con un attrezzo specifico nel quale vengono inseriti differenti difficoltà.

Se il contorsionismo è per lo più molto statico (per quanto riguarda il contorsionismo tradizionale) la ritmica è estremamente dinamica. Ci possono essere stesse pose in entrambi.

Prendiamo per esempio un ‘needle scale’: nel contorsionismo si vede spesso eseguire questa cosa in modo graduale. La contorsionista porta lentamente il piede alle mani con la forza dei dorsali e in modo graduale stende la gamba. La stessa posa nella ritmica viene presa con un movimento di slancio e mantenuta per massimo 2 secondi.

Questa differenza di esecuzione comporta anche un tipo di allenamento molto diverso. Nel contorsionismo ciò che viene maggiormente usato è un tipo di stretching passivo. Nella ritmica si usa un tipo di stretching attivo. Nel contorsionismo quando si prova una routine molto spesso si continua a stare in backband eseguendo una posa e l'altra. Nella ritmica invece si passa costantemente e in maniera repentina da un atteggiamento di arco ad un atteggiamento opposto della colonna. Ciò necessita un'attivazione e una capacità di rilassamento da parte dei muscoli della colonna molto veloce. Questa peculiarità non si vede mai nel contorsionismo e questo perché non c'è questa necessità tipica della ritmica che deve lanciare un attrezzo e compiere un volteggio rapido prima di prenderlo. Si può apprendere da entrambi i metodi per arricchire ed affinare la nostra tecnica avendo chiaro il nostro obbiettivo

- Lorenzo Mazzola (Instagram: sailor_mazz)

 

Foto: Marta Levis

LA CHIACCHIERATA CON MARTA LEVIS

In cosa consiste il riscaldamento e l’allenamento nella Ginnastica Ritmica?

L’allenamento delle ginnaste richiede molte ore al giorno (in agonismo variano dalle 4 alle 7 ore sabati compresi) ed è tantissimo specialmente se si pensa che la performance in gara visibile agli altri sarà di solo 1’30” in cui ci si gioca tutto…

Il nostro riscaldamento prevede:

A) una parte di attivazione cardiovascolare globale iniziale di corsa e saltelli che ci permette di avviare anche tutta una parte di velocità, coordinazione e riflessi.

B) una parte più distrettuale con esercizi a terra/corpo libero/sbarra in cui tendenzialmente si pone attenzione sia alla mobilità che al rinforzo di diversi tipi.

C) una parte dedicata agli attrezzi/ “maestrie” che richiede concentrazione, ripetizioni e coordinazione (si allena anche l’automatizzazione del gesto).

D) una parte che prevede la ripetizione degli esercizi completi in pedana con e senza musica. Per allenare la tensione in gara spesso vengono fatte le prove pedana con costumino e pubblico in modo da allenare anche la parte mentale.

 

Che requisiti deve avere una ginnasta ritmica per poter intraprendere un percorso agonistico?

Conoscere, rispettare e lavorare con gradualità sui propri limiti è una dote fondamentale di ogni atleta, in questi sport raggiungiamo range di movimento molto ampi con tutte le articolazioni per cui la consapevolezza e l’ascolto restano prioritari. Oltre alla passione, determinazione e grinta direi che ci vuole sicuramente molta costanza. Dal punto di vista fisico sicuramente “la scioltezza” è un punto a favore che permette di raggiungere buoni livelli ma deve essere utilizzata bene perché spesso è proprio l’ipermobilità non gestita delle ginnaste la prima causa di problemi.

 

Dalla tua prospettiva, quali punti in comune riscontri tra la Ginnastica Ritmica e la tecnica del contorsionismo?

Grazie al nostro confronto ho potuto apprezzare che anche per voi il riscaldamento è lungo e globale. Questo è d’obbligo perché sicuramente per entrambe le discipline over splits ed estensioni di colonna sono alla base. Altre similitudini forse un po’ meno lampanti sono la musica e l’interpretazione. Per voi la sinuosità nel movimento non si ferma mai se non nelle pose mantenute/rimarcate appositamente come “figure per voi”/“elementi per noi”.

 

Quali diversità?

Da evidenziare sicuramente la grande differenza nella velocità d’esecuzione e dei diversi cambi di ritmo presenti nella performance completa delle ginnaste… la ritmica è decisamente più rapida. Altra questione che non trascurerei sono i diversi attrezzi che utilizziamo… la ritmica forse richiama tanto di più la giocoleria. Vero che nella contorsione cinese ci sono diverse manipolazioni d’oggetti, ma l’interazione è diversa. (nel contorsionismo sono molto noti il tiro dell’arco con i piedi, l’hula hoop, i tappeti cinesi, candelabri cinesi, cerchi, piatti cinesi). Sicuramente potremmo integrare la nostra preparazione con la vostra perché nel contorsionismo noto molta più stabilità, forza e tenuta nelle posizioni.

 

Quanto è influente l’età e la predisposizione genetica per il vostro sport?

Ti direi abbastanza anche se poi è molto personale anche per le atlete di alto livello. Iniziare da piccole (alcune iniziano ritmica a 3/4anni) comunque è parecchio vantaggioso perché permette alla neo-ginnasta di apprendere i movimenti più rapidamente, memorizzare nuovi schemi di movimento e coordinazione mai mappati in precedenza. Sicuramente si potrà anche lavorare sulla scioltezza con meno limitazioni. Importante però che siano seguite bene ed “educate” al gesto corretto in quanto da piccoli ci si lancia senza pensare troppo all’autoconservazione perché abbiamo meno paure :)

 

Quali sono gli infortuni più frequenti e i rischi della vostra disciplina?

Stando ad un questionario lanciato qualche anno fa il distretto più colpito era decisamente la zona lombare, seguito da ginocchia ed anche per chiudere con una bassa percentuale di traumi alle caviglie.

Oggi mi sento di stimare quasi un primo posto a parimerito tra dolore lombare e problematiche di anca (le FAI vanno per la maggiore insieme alle tendiniti dovute ad instabilità multidirezionali) ... a seguire inserirei dolore alle ginocchia ed instabilità di caviglia per traumi distorsivi ricorrenti. Vista la domanda in effetti può essere un buon momento per rilanciare il questionario e rifare una stima in percentuali più aggiornata…

Temi e problematiche a me care in quanto molto limitanti nel nostro sport restano sicuramente: traumi e deformazioni al rachide (scoliosi, discolpatie, sindromi faccettarie e dolori inizialmente non meglio specificati da indagare per ogni caso specifico) in associazione con problematiche inguinali/pubalgiche/instabilità di anca (non mi dilungo perché aprirebbe un mondo ma colonna lombare-bacino ed anche hanno una correlazione molto importante).

 

Prevenzione e Fisiologia: si sa che nel contorsionismo è fondamentale dare molta importanza al rinforzo addominale. Quali consigli ci suggerisci in merito?

La componente respiratoria ed attivazione della muscolatura profonda ricoprono un ruolo principale...li vedo quasi come fondamenta per tutto il resto. È importante evidenziare consapevolezza e conoscenza del proprio corpo per poter svolgere ogni esercizio con vari gradi di movimento e di rapidità ma in sicurezza sempre in ottica di prevenzione. Insomma, addominali si, ma come? Spesso quelli che svolgono normalmente le atlete vanno benissimo ma è il come vengono svolti che fa la differenza.

 

Le parti del corpo più soggette a sovraccarico nella ritmica combaciano con quelle della contorsione?

Sicuramente zona lombare e quella delle anche presentano alcune similitudini mentre per quanto riguarda altri traumi dovuti a velocità, salti, giri e cambi di direzione forse ci si discorsa parecchio. In effetti sarebbe interessante diffondere lo stesso questionario ad entrambi i gruppi per osservarne le differenze con un campione più ampio.

 

Che tipo di lavoro o esercizi proponi per tutelare il nostro fisico?

A questa domanda ti rispondo con qualche strumento: consapevolezza, core stability, rinforzo globale del corpo, lavoro su velocità, coordinazione e propriocezione… allungamento e mobilità di tutti i distretti (non solo di quelli interessati per svolgere l’elemento... ricordiamoci che siamo tutti collegati e che molte articolazioni e gruppi muscolari collaborano per svolgere il movimento) … Per questo motivo risulta quindi importante per non farsi male rivolgersi a buoni allenatori, preparatori e professionisti specifici per il settore in grado di osservarti, comprendere i tuoi punti forti tanto quanto i tuoi limiti e lavorarci con le giuste competenze e tempistiche.

 

Spesso la contorsione e l’acrobatica sono in conflitto: {in certe scuole di circo le contorsioniste non la praticano o hanno allenamenti personalizzati divergenti dagli altri allievi} In che modo si incontra l’acrobatica con la ginnastica ritmica?

Nel nostro campo le due discipline si mescolano ogni giorno in quanto oltre alla mobilità ai massimi range di movimento sempre di più sono richiesti movimenti esplosivi, rapidi ed anche acrobatici (con prese tra atlete se parliamo di squadra). Per questo sono necessari entrambi gli allenamenti che in effetti possono essere difficili da integrare specialmente per le più lasse. Come mai i corpi molto elastici spesso mancano di esplosività? immaginiamo due elastici: il primo meno “allungabile” e l’alto con una capacità di allungamento incredibile che sembra quasi una “gomma da masticare”: se dovessi costruire una fionda quale useresti? Ecco, questa è la motivazione per cui sicuramente per voi sono necessari allenamenti più cauti e personalizzati perché velocità, potenza e lassità senza controllo possono creare molti danni. Nel nostro corpo esistono comunque tipologie di fibre muscolari differenti che hanno ruoli specifici per lo svolgimento di un movimento ed è quindi necessario sapere come allenarli per ottenere un buon risultato sapendo chi abbiamo di fronte e quale sarà il tessuto su cui sto andando a lavorare.

 

Quali sono le figure che richiedono più ‘scioltezza estrema ‘ nella ritmica?

Sicuramente i salti richiedono estrema scioltezza specialmente alcuni in cui si stende la schiena vero la gamba dietro che può essere tesa o piegata. Equilibri e giri che richiedono la presa della gamba dietro (anche qui sia tesa che piegata) come i Penché oppure anche le sgambate (tanto equilibri come giri). Poi ne troviamo anche di più complessi ma quelli elencati qui sono decisamente quelli che più ritroviamo tra le nostre atlete e che più mi trovo a dover provare anche in studio in seguito a riprese post infortunio. Vi consiglio di cercare Alina Kabaeva per elementi con molta similitudine al contorsionismo... vince sicuramente.

 

Come si costruisce una sequenza nella Ginnastica Ritmica?

Iniziamo scegliendo la musica che vorremmo utilizzare… come elementi tecnici normalmente durante gli allenamenti emergono già quelli che verranno utilizzati ed inseriti nella coreografia e per quanto riguarda la parte di lancio dell’attrezzo normalmente dopo mesi di prove ne vengono scelti alcuni più rodati con altri più rischiosi magari da migliorare strada facendo. Questi ingredienti vengono mescolati tra loro seguendo il ritmo della musica e cercando di creare una storia, un’interpretazione e per questo vengono inseriti passi ritmici danzati con maestrie tra uno e l’altro.

 

C’è una componente creativa anche da parte di chi esegue o è solo l’insegnante che la stabilisce?

L’esercizio viene creato e rifinito sempre insieme all’allenatore/allenatrice che però tendenzialmente (come tutti gli educatori) è un facilitatore nel far emergere le doti della ginnasta tanto come espressività con la giusta musica quanto con gli elementi tecnici obbligatori e maestrie… insomma un lavoro di coppia e/o squadra in base al numero di allenatori e componenti che devono entrare in pedana (noi gareggiamo in singolo ma anche in coppie o squadre da 3 o 5). Nelle società più strutturate poi esistono allenatori con ruoli differenti per cui magari troviamo chi si occupa maggiormente delle creazioni/ coreografie/montaggio esercizi.

- Marta Levis (Facebook: Marta Levis-Fisioterapista, Instagram: fisioginnasticaritmica)

 
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