Conversazioni tra la ginnastica ed il palcoscenico

Intervista a Sheila Verdi


Foto: Sheila Verdi in una figura di contorsionismo

 

Sheila è sicuramente una delle performer più importanti e conosciute in Italia: non solo perchè campionessa di diversi titoli internazionali e mondiali ma anche per le sue meravigliose performances distintive per qualità e padronanza tecnica che credo senza mezzi termini abbiano in più occasioni reso davvero onore al nostro paese.

La lista e la tipologia di eventi in cui è stata protagonista è talmente ricca e sfavillante che non basterebbe un solo blog per raccontarla. Cartier, Bvlgari, Disney, RAI, Sky... in contesti di grande élite in tutto il pianeta da Dubai, a Berlino, a Shanghai etc...

Ho deciso di dedicarle questo blog per cucire nuove conversazioni in merito ad argomenti caldi rispetto alla sua vita d’acrobata-artista e i suoi curiosi retroscena. C’è tanto da narrare in una carriera così eclettica e preziosa come la sua! Ho colto l’occasione per riprendere il fil Rouge sul contenuto contorsione-ginnastica ritmica che ci è molto caro, le ho chiesto qualche parere sulle sue programmazioni d’allenamento e infine abbiamo chiacchierato del suo nuovo evento in cui collaboreremo che si chiama Flexiwiki. Spero che questa intervista possa piacervi e che possa portare a riflessioni e consapevolezze nuove <3 sempre e per sempre nell’ottica di una condivisione di saperi reale e della volontà di trasmissione appassionante di ciò che sappiamo e studiamo... perchè per usare una frase nota: è sempre l’unione che fa la forza.

Sappiamo che sei stata per molti anni una ginnasta ritmica. Cosa rappresenta per te questo sport? Quali sono le cose più importanti che ti ha trasmesso?

La ginnastica ritmica è stata fondamentale per la mia crescita personale. A 14 anni ho lasciato la mia famiglia e mi sono trasferita a Brescia insieme alla mia allenatrice Elisabetta Ladavas. Ho iniziato agonismo che avevo 8 anni. A 12 anni già mi allenavo 6 ore al giorno e la sera andavo a scuola da privatista. Questo percorso mi ha sicuramente insegnato l'importanza della disciplina. Sono sempre stata convinta che la determinazione e la perseveranza siano più importanti del talento stesso. 

Spesso mi chiedono se penso di aver perso anni preziosi della mia adolescenza dedicandomi alla ginnastica fin da piccola… assolutamente no! Sono grata di aver vissuto intensamente attraverso lo sport. Ogni allenamento, ogni gara l’ho sempre vissuta con passione e non sento di essermi privata di nulla. Al contrario, ritengo di aver arricchito la mia vita molto più di quanto potessi immaginare.

Quali sono state invece le difficoltà o gli ostacoli, se ci sono stati, durante il tuo percorso nella ginnastica ritmica?

Affrontare gli infortuni è stata una battaglia sia fisicamente che mentalmente. Dopo anni di duri allenamenti e competizioni di alto livello nella serie A1, mi aspettavo di raggiungere traguardi ancora più importanti. Tuttavia, gli infortuni hanno rappresentato una sfida che ha messo a dura prova non solo il mio corpo, ma anche la mia determinazione e la mia resistenza mentale. Mi sono resa conto che, nonostante tutti gli sforzi, la salute e il benessere mentale sono essenziali per perseguire degli obiettivi. È stato un periodo difficile, ma ho imparato molto su me stessa e sul mio approccio alla vita e alla carriera sportiva. Anche se l'esperienza è stata devastante, mi ha aperto nuove prospettive e mi ha insegnato l'importanza di prendersi cura di se stessi a tutti i livelli.

Ti vediamo sugli attrezzi aerei di ogni tipologia ma tu hai una preferenza tra le discipline che pratichi ? Quale ti piace di più? 

Il cerchio aereo è stato il mio primo grande amore.

Quali sono gli aspetti principali / elementi importanti tecnici o mentali che sostengono un tuo allenamento tipo? 

Suddivido i miei allenamenti in :

  1. Allenamenti di forza. Faccio workout total body in palestra 2/3 volte alla settimana. Per una ex ritmica come me super lassa è fondamentale lavorare sempre e costantemente sulla forza 

  2. Allenamenti sugli attrezzi aerei (cerchio e tessuto) studio della tecnica e della coreografia 

  3. Flessibilità 

Non sempre riesco ad essere super costante nel seguire il mio programma di allenamento tra lezioni, spettacoli e workshop ma cerco di esserlo il più possibile. 

Sono molto in voga le competizioni di arti aeree o discipline simili in cui sei tra l’altro giudice ufficiale. Spesso la “competizione nell’arte” è un argomento molto discusso perché viene vista come prerogativa unica dello sport da campionati. Tu Cosa pensi a riguardo? Perché partecipare o meno a una gara?

La competizione è sempre stata parte integrante della mia vita da ex agonista, ma per me è sempre stata più una sfida contro me stessa che con gli altri. L'evoluzione dell'arte circense dai tendoni da circo alle competizioni nei palazzetti sportivi per me non è stata una cosa negativa… so che molti circensi in questo momento mi stanno odiando per questa frase :-D ma finalmente l'acrobatica aerea negli anni ha guadagnato sempre più visibilità. Non sono nemmeno contraria al fatto che si parla tanto che possa diventare in futuro uno sport olimpico! personalmente vedo molte somiglianze con la ginnastica ritmica. L’acrobatica aerea richiede combinazioni di flessibilità, forza, dinamica, elementi acrobatici, floorwork a terra, musicalità ed espressività, è un'arte completa che merita di essere riconosciuta e celebrata a livello internazionale.

Felice anche di vedere nelle competizioni quanto stia aumentando il livello degli atleti di anno in anno.

Quando e come hai iniziato ad appassionarti al contorsionismo è cosa pensi di questa disciplina? E’ stato facile per te con la tua preparazione atletica d’alto livello o hai avuto difficoltà?

Dopo aver abbandonato la carriera da ginnasta ho studiato nell’accademia professionale MAS (musica, arte e spettacolo) di Milano. Poi sono subito entrata a far parte della compagnia Rhyth.mix, uno spettacolo tutto al femminile dove la ginnastica ritmica si unisce alla danza. Con la compagnia ho fatto tre anni di tournée nei maggiori teatri in Italia e all’estero. 

Successivamente ho scoperto il mio amore per il mondo del circo dopo essere stata chiamata per lavorare sulle navi da crociera. Ho iniziato a studiare in Italia e a Londra cerchio aereo, tessuti e successivamente mi sono appassionata al contorsionismo. Mi sono sentita subito molto portata venendo dalla ritmica. Sono sempre stata molto predisposta per le gambe mentre per la schiena ho dovuto lavorarla molto fin da bambina. Qui sicuramente è dove ho riscontrato più difficoltà nella contorsione. Non ero abituata a tenere le posizioni così a lungo e non avevo assolutamente il controllo sulla respirazione.

Ad ogni modo ancora oggi mi viene sempre da considerarmi più una ginnasta che una contorsionista.

In quanto insegnante, Quali consigli suggerisci agli appassionati che vorrebbero approcciarsi a questa disciplina (contorsionismo)? Che parere hai rispetto la predisposizione fisica genetica o ad esempio l’età e tutti i cliché con i quali è da sempre spesso accompagnata?

Il contorsionismo è un’arte affascinante e penso rappresenti una delle forme più alte di espressione del corpo umano. Quando mi viene fatta questa domanda sull’età io rispondo sempre che le mie migliori allieve hanno tutte almeno 40 anni, dimostrando che l'età non è un limite quando si ha la giusta mentalità.  Indubbiamente è necessaria anche una certa predisposizione fisica, ma la mentalità, la dedizione, la costanza e la volontà di superare le sfide sono fondamentali. È un percorso che richiede molta pazienza e tempo, poiché non è qualcosa che si può abbandonare e riprendere a piacimento. Inoltre, i progressi possono essere più lenti rispetto a quelli dei bambini e in caso di infortunio i tempi di recupero sono molto più lunghi. Per questo motivo è necessario un allenamento molto attento. 

Ad ogni modo anche se non si pratica contorsionismo, l'allenamento con lo stretching in generale porta enormi benefici, riducendo il rischio di infortuni e alleviando eventuali dolori muscolari. Tantissime allieve hanno riscontrato miglioramenti nella postura e nel mal di schiena grazie alla pratica costante. Questo dimostra quanto sia importante dedicare del tempo all'allenamento del corpo per migliorare la qualità della vita in generale.

Abbiamo affrontato un articolo molto lungo sul tema perchè mi stimola moltissimo quindi non posso non RI- presentare a un artista come te questa domanda: quali sono le similitudini (punti d’incontro) e le differenze più evidenti o meno tra contorsionismo e ginnastica ritmica secondo te?

Nella ginnastica ritmica, l'allenamento è estremamente dinamico. Durante le nostre routine, alterniamo salti incredibili a equilibri statici in mezza punta, il che rende il nostro stretching altrettanto attivo e dinamico. Nel contorsionismo, invece, ci muoviamo da una figura all'altra molto più lentamente, quindi l'allenamento si concentra su uno stretching più statico e orientato alla forza. Inoltre, nella ritmica, la parte superiore del corpo viene utilizzata in misura limitata (sicuramente non necessitiamo di grande forza di spalle per lanciare una clavetta…) nel contorsionismo si richiede invece molto più forza nelle braccia per sostenere le figure statiche. Le verticali non fanno parte dell'allenamento nella ritmica, che si concentra invece su passaggi più dinamici come le rovesciate, fioretti etc 

Anche in termini di durata musicale, ci sono differenze significative tra la ginnastica ritmica e il contorsionismo. Nella ritmica, una performance in gara dura al massimo 1 minuto e 30 secondi, mentre in uno spettacolo, una contorsionista solitamente esegue almeno un brano musicale di 4 minuti. Questo dimostra come le due discipline abbiano requisiti diversi sia in termini di durata che di esecuzione.

Cosa ti piace del lato più performativo-artistico quando fai spettacoli? C’è un evento in particolare che porti nel cuore e che ha rappresentato qualcosa di speciale per te e la tua carriera (se ti va di raccontarlo)?

La mia passione per l'arte e il palcoscenico è un fuoco che brucia da oltre 15 anni. Dopo aver lasciato le pedane della ginnastica ritmica, ho sentito la mancanza della competizione, motivo per cui ho deciso di partecipare a diversi campionati internazionali di acrobatica aerea a Hong Kong e San Francisco anni fa. Ogni esperienza è stata magica a modo suo: lavorare per compagnie teatrali mi ha permesso di assorbire l'energia unica di ogni teatro in Italia e all'estero. Collaborare con icone come Sofia Loren o esibirsi accanto a Andrea Bocelli mi ha reso incredibilmente grata per le opportunità che ho avuto. Anche le partecipazioni a trasmissioni televisive e sfilate di moda, come quella di Valentino, sono stati momenti indimenticabili. Sono grata all'universo per tutte queste esperienze, ma anche a me stessa per aver avuto il coraggio di continuare a crescere, studiare e trovare la mia strada come artista e insegnante.

Cosa consigli alle appassionate che vorrebbero iniziare a lavorare nel mondo professionale come acrobate aeree o artiste?

Il mio consiglio per coloro che aspirano a intraprendere questa carriera, è essenziale avere una grande passione. Lo studio costante e la crescita sono pilastri fondamentali, poiché il mondo dell'arte è in continua evoluzione e la competizione è sempre più alta. È importante approfondire le tecniche sia in Italia che all'estero, trarre ispirazione da modelli di riferimento ma anche sviluppare una propria identità artistica unica. Differenziarsi e farsi ricordare per un elemento distintivo. 

A luglio si terrà flexiwiki un evento da te realizzato a Cervinia interamente dedicato alla flessibilità. Da dove nasce questa idea? Cosa aspettarsi? 

Flexywiki è il frutto di un'idea nata da una riflessione sulla flessibilità, basata sul concetto che non esista una verità assoluta riguardo al mondo della flessibilità. Non c'è una pratica migliore tra yoga, pilates, ginnastica o contorsione; per me, ogni tecnica e metodo ha il suo valore e la sua bellezza. Credo che attraverso la conoscenza, la consapevolezza e il confronto sia possibile comprendere sempre meglio il nostro corpo e individuare ciò che ci fa sentire al meglio. Flexywiki nasce proprio con questo obiettivo, e insieme al mio compagno Simone Carbone abbiamo organizzato tutto. Abbiamo scelto una location incantevole per il retreat a Cervinia, una sala immersa in un bosco di larici, con ampie vetrate. Il programma include anche una spa, una cena gastronomica con prodotti locali a km zero e ben 14 ore di lezioni con i migliori professionisti provenienti da background diversi.

Siamo entusiasti Alessandra che tu abbia accettato il nostro invito!

 
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